Playlist Hip Hop Italiano a cura di Mekis. Una micro-selezione di 6 tracce che considero le mie maggiori fonti d’ispirazione per le produzioni Rap e Hip Hop che curo da anni per l’etichetta indipendente Cockroach International Production. Hip Hop italiano, significa poesia del cemento: storie e racconti di città, strade, quartieri.
L’hip hop italiano è un sottogenere della musica hip hop sviluppatosi in Italia all’inizio degli anni ottanta, passando da testi in inglese (es. Let get dizzy oppure Ontha Run degli storici Radical Stuff, 1992) a quelli in lingua italiana. Uno dei primi esperimenti è stato fatto nel 1986 dalla band bolognese “Raptus”, fondata da Ohm Guru e Gaudi, con la Attack Punk Records, ma è negli anni novanta che i gruppi appartenenti alla scena hip hop incidono i loro primi lavori significativi. Dopo un periodo di crisi attorno ai primi anni duemila, negli anni seguenti l’hip hop italiano ha riscontrato una notevole crescita commerciale con il lancio mediatico di numerosi rapper, la nascita di diverse competizioni di freestyle e la diffusione tramite internet.
Playlist Hip Hop Italiano
Nella produzione cinematografica italiana, l’hip hop ha ricoperto un ruolo affidato a produzioni low cost rintracciabili a fatica e fatte distribuzioni indipendenti ed alternative.Il lungometraggio parla dell’hip hop come di un movimento in crescita parallelamente alle vicende di vita dei suoi protagonisti, sullo sfondo dell’Isola del Kantiere di Bologna; nel lungometraggio compaiono diversi esponenti della scena delle Posse tra cui i Sud Sound System. In Calabria sono riportate nel documentario in videocassetta Ampollino Rap, dove si ravvisa una moltiplicazione degli stili di rima. Nel documentario appaiono i Sangue Misto, 99 Posse, Bassi Maestro e Ensi. Nel 2000 sempre sotto la direzione di Manetti Bros. esce, Zora la vampira, selezione curata da Neffa ove sono presenti oltre allo stesso Neffa, anche Tormento aka Yoshi, Dj Gruff, Turi e Kaos One per le colonne sonore e tra gli interpreti del film Chef Ragoo e G Max dei Flaminio Maphia.Nel 2001 Mimmo Raimondi ha diretto Senza filtro, un film che racconta la storia degli Articolo 31. Nel 2007 alcuni rapper del TruceKlan e i Club Dogo hanno recitato nel film porno Mucchio selvaggio, la regia è affidata a Matteo Swaitz spesso regista dei videoclip dei rapper del TruceKlan.Nel 2014 Enrico Biasi ha diretto Numero zero – Alle origini del rap italiano, documentario che ripercorre ciò che è stata la golden age hip hop degli anni novanta. Nel 2016 esce Zeta – Una storia hip-hop, pellicola che narra l’ascesa nel mondo della musica di un giovane rapper interpretato da Izi.